Monday, December 19, 2011

Conclusioni di un sogno vissuto...

Dall’inizio alla fine questo viaggio e’ stato all’insegna della spontaneita’ delle decisioni prese lasciandoci guidare dall’istinto e da cio’ che ci andava di scoprire, senza schemi di marcia o voli gia programmati. E’stato un nostro sogno che da anni conservavamo nel cuore e che in un certo senso sapevamo quanto valesse la pena farlo.

Siamo partiti con l’idea di vivere questi 10 mesi con un badget risparmiato negli anni ma senza paletti prestabiliti, ovvero senza piani dettagliati, senza pregiudizi e senza aspettative o esigenze particolari. Volevo conoscere nuovi paesi e culture con gli occhi ingenui e curiosi di un bambino, osservando la realta’e lasciandomi coinvolgere da essa.

Non provavo vergogna a fare tante domande stupide quando vedevo cose nuove o attegiamenti e tradizioni diversi da quelli ove vivo. La gente mi ha risposto sempre senza guidicare e a volte con lo stesso interesse m’ha chiesto com’era la vita in europa.

Sono venuta a contatto con persone vere ed autentiche. Dall’indiano che mi raccontava che stava organizzando il matrimonio combinato della figlia diciannovenne, alla boliviana annoiata che port ail suo gregge a pascolare, alla ragazza peruviana che fa da guida di trekking e vuole sapere che vestiti di moda ci sono a Milano, ai bambini boliviani che vogliono essere fotografati per ricevere una monetina, al pescatore nuovo zelandese che ci racconta della pesca del giorno, dallo stravagante vecchietto australiano che porta il suo cane ogni giorno al bar per fargli bere un caffettino, all’uomo di bali che soffre di ritardo mentale ma si impegna con entusiasmo ad accompagnarti per il tempio ed e’ fiero di cio’ chefa…e la lista sarebbe infinita, quanto stravagante e interessante.

Tante le persone incontrate, tanti i sorrisi e le facce disperate incrociati lungoil cammino, tante storie di vita, tanti panorami e momenti unici vissuti, le albe e i rossi tramonti visti.

Ho viaggiato spogliata del mio solito ambiente, degli amici, delle mie abitudini, del mio frigo pieno di cio’ che mi piace, del mio armadio con vestiti con cui potermi cambiare, del mio bagno pulito…ma e’ questo che volevo..sentirmi libera di vivere il viaggio. La mia opinione e’ questa: se viaggi mantenenendo le tue abitudini, in costante contatto con il proprio mondo e in hotel a 5 stelle…si e’ turisti con occhi apparentemente pronti a vedere la realta’ di nuove culture ma con il cuore ancora insicuro e chiuso al “diverso”. Ho avuto momenti di sconforto, di rabbia e d’altrettanta gioia e sorpresa… …e rifarei questa esperienza anche domani!
Mi portero’ nel cuore sempre questi ricordi.

Sono grata di aver potuto intraprendere questo viaggio e d’aver avuto accanto una persona col mio stesso sogno che ha condiviso con me tutto questo.

Ringrazio di cuore le persone che hanno condiviso questo blog con noi, letto in silenzio o commentando le nostre esperienze.

Vi lascio con questa frase che condivido:
Il viaggiatore vede quello che vede, il turista vede quello che è venuto a vedere. (Gilbert K. Chesterton)

Sunday, December 18, 2011

Fotos New York

New York Dezember 2011

Hier sind wir nun also....die allerletzte Station unserer Weltreise...New York City.

Bereits 1995 war ich mit meiner Familie hier und schon damals hat mich die Stadt tief beeindruckt....und das tut sie immer noch.
Zum Abschluss haben wir uns einmal ein richtig schoenes Hotel geleistet, in umittelbarer Nachbarschaft zum Empire State Building. Das Zimmer ist so sauber, dass man sogar barfuss herumlaufen kann, ohne sich Gedanken ueber einen Fusspilz machen zu muessen!
Da wir nur knapp vier Tage hier sind, koennen wir leider nur die "major attractions" anschauen....Times Square, Freiheitsstatue, Empire State usw., aber seht selbst.....

Morgen gehts dann nach genau 10 Monaten wieder nach Hause.

Mit einem weinenden Auge beenden wir nun unsere Weltreise, auf der wir unzaehlige neue Eindruecke erlebt haben und wahrscheinlich mehr von der Welt gesehen haben wie viele Menschen in ihrem ganzen Leben.
Auf der anderen Seite waren wir vor allem in den letzten zwei Wochen schon recht muede vom Reisen. Immer wieder ein neues Zimmer, eine neue Stadt, neue Menschen und neue Eindruecke zehren dann irgendwann an der Substanz und so freuen wir uns jetzt auch schon wieder auf zu Hause. Familie, Freunde, die eigene Wohnung mit dem eigenen Bad, unsere eigene Kueche mit dem vertrauten Essen...und nicht zuletzt unsere Katze....wir kommen......

New York dicembre 2011

New York ci e’ piaciuta un sacco. Nonostante ci fossi gia’ stata dieci anni ,per me rivederla e’ stato un riscoprirla con nuovi occhi. Credo che New York sia estremamente affascinante e rispetto alla prima volta in cui ci sono stata ho apprezzato vedere la sua multiculturalita’. Cinesi, indiani, africani e mille altre razze formano l’America e questo mi piace un sacco. Sarebbe per me stato interssante da studente aver fatto qui la mia tesi di laurea sui pregiudizi rispetto al “diverso”.
Questa e’ la nostra ultima serata di viaggio , cosi non mi prolungo a parlarvi di questi ultimi giorni…vi metto solo qualche foto da guardare e una nota conclusiva.

Thursday, December 15, 2011

Fotos Uruguay

Uruguay Dicembre 2011

Una volta arrivati a Buenos Aires abbiamo deciso di visitare il vicino di casa: l’uruguay.
Premetto che non avevamo idea di come fosse questo Paese, ne’ di come fosse la sua cultura ma avevamo visto delle immagini di Colonia del sacramento in internet e ci incuriosiva verificare se fosse veramente cosi bella. Con un battello abbiamo attraversato il fiume “Rio de la Palata” e siamo arrivati in questa citta’ romanticissima, la piu’ vecchia dello stato uruguayano.

Le foto in internet non mentivano, Colonia e’ una piccola perla. Le vie in ciottolato, i piccoli negozietti e locali sono preparati con cura ed amore. Lo stile e’ portoghese e spagnolo inquanto Colonia e’ stata in mano alternativamente dei portoghesi e spagnoli fino agli anni dell’800 quando fu assegnata a Rio de janeiro. Ora questa piccolo citta’ vive di turismo ed e’ meta di molti argentini che passano li il fine di settimana. Ho scoperto in internet che e’ gemellata col paese di Feltre.

E’ stato per noi rigenerante stare a Colonia per qualche giorno, abbandonando la stressante Buonos aires. Abbiamo avuto tempo per pensare a questo lungo viaggio e alle cose fatte.

Abbiamo voluto visitare anche la capitale, Montevideo. Si trova a solo due ore di bus da Colonia.
E’ carina e visitabile senza problem a piedi. Un giorno abbiamo girato per il lungo fiume in bicicletta scoprendo che hanno delle spiagge ove bagnarsi.

In Montevideo ho soprattutto scoperto un po’ di quel sud America dei miei stereotipi. Il sabato sera nelle piazza dei vecchietti ballavano con passione il tango,: avevano un piccolo stereo e si dilettavano per ore –tra una pausa e l’altra-a ballare con la loro compagna o amica. La gente era solare ed amichevole ed il tango aveva quel sapore autentico di ballo da strada e non allestito per turisti.

Nel fine di settimana la gente festeggiava il carnevale e a parte i balli improvvisati in strada il sabato sera, la domenica pomeriggio avevano organizzato delle sfilate carnevalesche. Mi ‘e piaciuto vedere la loro gioia ed entusiasmo genuino, tutti potevano partecipare alla sfilata: sia bambini che pensionati, belle donne ed anche brutte, tutti, senza nessuna differenza.

La vita in Uruguay ha ritmi lenti e rillassati. La gente e’ per lo piu’ un misto tra varie culture e questo rispecchia anche la loro apertura nei confronti degli altri.
L’uruguay mi e’ piaciuto molto e fatto emozionare.

Ed anche questa esperienza di viaggio sta per concludersi. Per il lungo viaggio del ritorno era prevvisto uno scalo a New York, cosi ci siamo detti perche’ non fermarsi li qualche giorno prima del decisivo rimpatrio. Cosi oggi siamo arrivati (con un volo Buenos aires-San Paolo- New York) nella grande mela dove l’atmosfera natalizia e’ meravigliosa e ci fermiamo 4 notti !!!! Presto metto qualche foto nel blog cosi vi faccio vedere come’ stupenda in questo periodo.

Uruguay Dezemer 2011

Da es von Buenos Aires nur eine gute Stunde dauert um per Schiff nach Uruguay ueberzusetzen, haben wir uns entschlossen diesem kleinen Land einen Freundschaftsbesuch abzustatten.

Zunaechst gingen wir in Colonia del Sacramento an Land, verblieben aber nur eine Nacht dort, da sich die Hotelpreise am Wochenende verdoppeln, weil die halbe Bevoelkerung von Buenos Aires dort dasselbige verbringt.

Also fuhren wir dann am Samstag in die nette Hauptstadt Uruguays, Montevideo. Die Stadt besteht aus einem kleinen aber recht netten Altstadtviertel, wo sich auch die ganzen Touris - und natuerlich auch wir - tummeln und hat ca. 1,5 Mio. Einwohner. Da Montevideo an einem grossen Fluss liegt, findet sich auch eine sehr schoene Strandpromenade, die wir mit Fahrraedern abfuhren. Dabei sind wir dann auch direkt in eine sehr farbenfrohe Karnevalsveranstaltung reingefahren.

Nach einigen Tagen fuhren wir dann wieder zurueck nach Colonia del Sacramento. Die dortige Altstadt ist als Unesco Weltkulturerbe geschuetzt und das nicht umsonst. Wenn man so durch die kleinen Strassen schlendert, koennte man meinen, man sei irgendwo am Mittelmeer. Der Einfluss der Portugiesen auf diese kleine beschauliche Hafenstadt ist unverkennbar.
Leider mussten wir dann wieder zurueck nach Buenos Aires....es war wieder Wochenende.....

Die letten paar Tage verbrachten wir dann noch in Buenos Aires, aktuell sind wir auf der allerletzzten Station unserer kleinen Weltreise....New York City....

der letzten Eintrag in unserem Blog folgt dann noch....

Saturday, December 10, 2011

Fotos Argentinien 2011

Argentinien November 2011

Nachdem wir uns von Dagmar und Christian verabschiedet haben, sind wir am naechsten Tag wiedereinmal nach Argentinien gefahren.....wir sind ja von Neu Seeland nach Buenos Aires geflogen, haben dort aber nur ein paar Tage verbracht.

Diesmal fuhren wir direkt nach Patagonien, nach San Carlo di Bariloche. Dort angekommen kam mir alles recht vertraut vor, als waren wir mitten im Bregenzerwalg gelandet. Die Landschaft mit Bergen, Nadelwaeldern und Fluessen, die Holzhaeuser, sogar Milkaschokolade gab es an jedem Eck! Nach kurzer Recherche im Internet bestaetigte sich dann unser Verdacht auch gleich...Bariloche wurde von deutschen und oesterreichischen „Auswanderern“ nach dem zweiten Weltkrieg gegruendet....ich ueberlasse jedem Einzelnen die Interpretation .
Das Staedtchen an sich war ganz nett, vor allem bekannt fuer seine heisse Schokolade, welche einfach geschmolzene Schokolade war, ganz ohne Milch. Aufgrund des recht schlechten Wetters bleiben wir dann nicht lange dort sondern zogen weiter Richtung Sueden, nach El Bolson.

Laut Lonely Planet sollte El Bolson ja eigentlich eine Flower Power Stadt sein, von dem sahen wir allerdings nicht viel. Im Vergleich zu Nimbin – in der Naehe von Brisbane, wo alles in buntesten Farben schillerte und die Leute wirklich in ihrer eigenen Welt lebten. Eine kleine TrekkingTour fuehrte uns in einen Nationalpark mit einem wunderschoenen See. Waehrend der ganzen Runde wurden wir dort von einem Strassenhund gefuehrt, der uns zu unserer Verwunderung immer den richtigen Weg anzeigte.

Per Nachtbus – und die sind hier in Suedamerika unglaublich bequem – fuhren wir dann nach ein paar Tagen weiter nach Puerto Madryn, welches eigentlich auf dem Touristenradar nicht wirklich auftauchen wuerde, waere da nich das „Reserva faunistica nacional Valdez. Dabei handelt es sich um eine riesige Halbinsel, wo man eine extreme Artenvielfalt an Vieherln beobachten kann. Neben mehreren dutzend Seeloewenkolonien sahen wir dann gleich mehrfach Orkas. Nett waren auch die Magelanpinguine, die wir aus naechster Naehe beim Nisten beobahcten konnten, einer hatte sogar zwei neugeborene Kuecken auf seinen Fuessen balanciert.
Der Hoehepunkt dort war dann allerdings die Bootstour wo wir Bartwale beobachten konnten. Gegen Ende als wir schon wieder zurueckfahren wollten tauchte einer dieser Giganten mit einem Jungen direkt neben unserem Boot auf.....was fuer ein Anblick. Die Schwanzflosse ist unglaublich riesig, viel groesser als ich mir das je vorgestellt habe, fast doppelt so breit wie unser gesammtes Boot!

Von Puerto Madryn sind wir dann wieder zurueck nach Buenos Aires gefahren, was eine 19 stuendige Busfahrt bedeutete. Per Taxi fuhren wir dann in unser Hotel und wie beim letzten Mal hier versuchte uns der Taxifahrer Falschgeld anzudrehen.
In BuenosAires trafen wir dann auch Rachel und Nick wieder, die zwei Amerikaner, die wir in Cuzco kennenlernten und sind mit ihnen in ein typisches Steaklokal abendessen gegangen. Weiters haben wir dann noch den Friedhof im Recoletta-Quartier besucht und dabei das Grabmal von Evita gesehen.
Eine ganzen Tag sind wir dann noch in Palermo herumspaziert, ein Viertel, das fuer siene Kolonialhaueser, schoenen Parks, Restaurants und Caffes bekannt ist.

Da wir noch mehr als eine Woche Zeit hatten fuhren wir dann mit dem Boot von Buenos Aires nach Uruguay rueber......Bericht folgt in Kuerze....

Argentina novembre 2011

Dopo il cile siamo partiti alla volta dell’argentina………

Da pucon, lasciati Christian e Dagmar, abbiamo passato il confine col bus e siamo arrivati a San martin de los andes. Li siamo stati solo poche ore perche’ avevamo lo stesso giorno il bus per San Carlos de Bariloche. E’ stato bello poter vedere dal bus i tanti panorami fiabeschi del famoso distretto dei laghi.

All’arrivo a Bariloche non abbiamo trovato subito alloggio. Avevamo scelto infatti un paio di ostelli in base al nostro badget medio-basso ma erano pieni, ma alla fine abbiamo scoperto un altro ostello con vista panoramica al lago e ci siamo sentiti subito a casa. Bariloche e’ infatti stata fondata originariamente da austriaci, tedeschi e italiani (si pensa da belluno) e sia lo stile architettonico che la natura ricordano tantissimo i paesi alpini.

Girando per le strade del centro, notiamo che ogni due o tre passi c’e una cioccolateria o dolceria!! Un paradiso per la gola, naturalmente abbiamo provato un cioccolato caldo che fa da perfetto concorrente ai nostri. Bariloche e’ anche detto “la svizzera argentina” proprio per lo stile degli edifici e per il cioccolato! Guardate le foto nel blog se non credete a quel che scrivo e sono sicura che penserete che siamo stati in tirolo e non in argentina!!!

Comunque tutta la Patagonia ci ricorda casa, anche il cibo e’ simile. Quotidianamente la gente mangia carne, ma ce’ anche pasta e pizza. Inutile dire che le bistecche argentine sono tra le migliori al mondo per qualita’….mio dio se sono buone!!!!

Abbiamo poi visitato la cittadina di El Bolson, immersa in un paesaggio di bosco. Ha una popolazione di circa 15 mila abitanti ed e’ molto tranquilla. Abbiamo voluto visitare il parco nazionale “los alerces” per poter godere delle belle giornate di sole. Al parco abbiamo avuto una guida speciale…un simpatico cane che ci accompagnava per i vari sentieri.Nel mezzo del bosco abbiamo incontrato una ragazza che dipingeva sugli alberi, abbiamo chiaccherato con lei e c’ha raccontato che c’e un progetto che incentiva i giovani artisti a dipingere sulla natura! Interessante.

Siamo stati a el Bolson durante il weekend cosi ci siamo inbattuti nel mercatino artigianale della piazza ove si vendevano cose fatte a mano e frutta. La zona e’ infatti famosa per il suo microclima che rende la terra fertile per la coltivazione di fragole, mirtilli eccetera.

Siamo poi andati con un bus notturno (10 orette di viaggio) a Puerto madryn . Puerto madryn e’ una piccola cittadina dalla quale e’ possibile fare un’ escursione alla penisola Valdes.

Quest’ultima e’ una penisola situata lungo la costa atlantica che consiste in una riserva naturale per lo piu costituita da terra arida ed abitata lungo la costa da leoni ed elefanti marini, foche e pinguini. Come amante degli animali non potevo mancare a questo appuntamento. Emozionante e’ stato avvistare le orche saltare tra le onde. Ma ancor di piu’ entusiasmante e’ stato osservare da vicino le balene e il loro “piccolo”. Queste balene sono nel golfo solo nei mesi tra Maggio e dicembre, mesi in cui si riproducono e partoriscono. Mi pare che il piccolo bebe‘ beve da 200 a 250 litri di latte al giorno, niente male vero????

Dalla penisola abbiamo avuto modo di vedere la fomosa isoletta che ispiro’ Antoine de Saint-Exupér nel piccolo principe. Si dice che questo scrittore sorvolando con un piccolo aereo la zona, vide un isoletta dalla forma strana che sembrava un boa con un elefante in pancia. Lo schizzo dell’isola si trova sulle prime pagine del libro. Ringrazio mia zia Annamaria per avermelo regalato da piccola, e’ un libro per bimbi ma che sa dare messaggi di vita interessanti agli adulti.

Dopo Puerto madryn abbiamo deciso di tornare a Buenos aires perche’ le distanze in argentina sono enormi e non avevamo voglia di visitare posti a giorni di bus da noi. Per arrivare in capitale c’abbiamo comunque impiegato 19 ore di bus!!!
Abbiamo visitato alcune zone che non avevamo visto la prima volta, tra cui la zona di Palermo e Recoleta dove si trova un famoso cimitero ove sono sepolte le persone importanti di Buenos aires, tra cui Evita. Con estremo piacere abbiamo reincontrato I nostri amici Rachel e Nick anche loro a Buenos aires come tappa finale del loro viaggio in sud America.

Devo dire che Buenos aires e’ una bella citta’, lasciata un po’ andare purtroppo. La nostra guida, una ragazza del posto, c’ha raccontato che molti edifice stupendi hanno bisogno di ristrutturazione o sono abbondanati a se stessi ma non conviene intervenire. La citta’ ricorda molto Parigi come architettura.
M’e’ piaciuto molto visitare il mercato della domenica che ha luogo ogni domenica del mese nella zona di san Telmo. Ci sono vari stand con artigianato e artisti di strada che danno spettacolo. Interessante vedere persone di tutte le eta’ che si improvvisano venditori ambulanti, camminano per la stada con un cestino di empanadas, panini o di torte e le vendono ai passanti.

Carina e’ anche la zona chiamta “la Boca” con i suoi edifici coloratissimi, la cui origine e’ di cittadini emigranti genovesi. Purtroppo per motivi di sicurezza sono visitabili solo le due vie principali. Tanto sicura Buenos aires non e’….abbiamo beccato in fragrante due donne cercare di aprirci lo zaino che avevamo in spalla ed due taxisti su tre con diverse strategie ci volevano tornare soldi falsi o scambiare i nostril con dei falsi. E’ una cosa tipica per questo mi raccomando se andate a Buenos aires cercate d’ avere i soldi giusti per i taxisti e se rifiutano i vostri controllate il codice che c’e nelle banconote per verificare che vi tornino i vostri e non dei falsi.

Ora siamo da una settimana in Uruguay ove l’atmosfera e’ decisamente piu’ rilassata che a Buenos aires e abbiamo tempo per riflettere su questo lungo viaggio che oramai sta per concludersi….
Presto vi aggiorniamo con le ultime dall’uruguay!! Un abbraccio